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CUCINA: RICETTE E TRADIZIONI

02 Ottobre 2024

Le due anime che hanno caratterizzato il Vicentino nei secoli scorsi ancora oggi rivivono nella cucina e nella gastronomia del territorio.

Un tempo le ville ospitavano, nei saloni affrescati dai più importanti pittori delle varie epoche, cene raffinate, pranzi e feste, specialmente nella stagione estiva, quando nobili veneziani, patrizi e ricchi mercanti si ritrovavano durante le vacanze.

Accanto, nelle case coloniche o negli spazi vicino alle barchesse, alle scuderie e ai granai vivevano i contadini, la cui cucina si basava su piatti tradizionali confezionati con quanto produceva il territorio circostante nelle varie stagioni.

Dall’incontro di abitudini rurali con le raffinate usanze dei signori in villa ha origine e si tramanda la cucina vicentina.

Il B&B Villa Curti, con giardino vicino a Vicenza, ritiene, con questa news e la successiva, di fare cosa gradita ai propri ospiti, in quanto chi visita un territorio apprezza senz’altro il fatto di conoscere le tradizioni culinarie, i piatti e i prodotti tipici del luogo.

Naturalmente il personale di Villa Curti sarà a disposizione per segnalare i locali che meglio possono soddisfare i “gusti” degli ospiti.

Della cucina in villa poche sono le tracce di ricette; possiamo desumere i piatti preferiti dalle decorazioni dei “contenitori” di cibi, come vassoi, zuppiere, alzate di frutta (tipici quelli realizzati in ceramica di Nove, un paese del Vicentino dove tuttora si trovano fabbriche e laboratori con caratteristici e rinomati prodotti in ceramica).

E’ possibile ammirare questi oggetti esposti in molte ville o dipinti con ricchezza di dettagli nelle cene immortalate da Tintoretto, Veronese e altri artisti.

Diversa è la situazione della cucina “popolare” legata, come detto, all’andamento delle stagioni e che si è tramandata nel tempo; anche oggi, infatti, alcuni di questi cibi si possono trovare in trattorie e ristoranti, anche nei dintorni del B&B Villa Curti (che vi darà i suggerimenti utili per gustare un buon piatto della tradizione vicentina).

Esploriamo quindi la gastronomia del territorio che ancora oggi, come nei secoli passati, si muove con un preciso calendario, seguendo l’andamento delle stagioni.

Gennaio è il mese del Baccalà alla vicentina (che in realtà non è baccalà ma stoccafisso). Lo “stocco” norvegese richiede una lunga e accurata preparazione; al fine di preservare la ricetta tradizionale è sorta la “Confraternita del Baccalà”, con sede a Sandrigo, che ha riportato alla ribalta e diffuso in tutta la provincia questo piatto “storico”.

Febbraio è il mese del cappone. Caratteristico della zona di Arzignano e Chiampo, località vicine al B&B Villa Curti, il cappone si trova in diverse preparazioni, anche se la ricetta tradizionale è il “Capon alla canevera (canna di bambù)”. E’ però molto difficile trovare questo piatto in quanto la ricetta è caduta in disuso.

Marzo è il mese del capretto;  per gustarlo le zone migliori sono Gambellara, Montebello, Montecchio. Per i vegetariani marzo è invece il mese delle erbe spontanee (il Kumo, i bruscandoli, il tarassaco),  che si trovano soprattutto nei dintorni del Grappa e sull’Altopiano di Asiago

Aprile è consacrato agli asparagi; in particolare ricordiamo quelli bianchi di Bassano del Grappa, definiti da molti “i migliori del mondo”.

Maggio è il mese della più celebre minestra vicentina, i “risi e bisi” con i piselli di Lumignano (tanto famosi da essere “celebrati” in una sagra a loro dedicata). 

Giugno vede il trionfo della sopressa, un grosso salume di carne suina lavorato a mano. Viene prodotta in tutto il Veneto, ma la zona più rinomata è quella di Valli del Pasubio. Anche per la sopressa si organizza una sagra, in cui sono premiati i migliori produttori.

Luglio è il mese dei marsoni, piccoli pesci che vivono solo in acque pulitissime (famosi sono quelli dell’Astico). Sono piuttosto difficili da trovare ma qualche trattoria nei dintorni di Arsiero li offre, su prenotazione, ai suoi clienti.

Agosto è il mese del piccione. “Mese d’agosto, colombo rosto” recita un antico proverbio. Il piatto si può assaggiare in quasi tutte le trattorie di Breganze e dintorni.

Settembre è il mese dell’anitra; il piatto per eccellenza è costituito dai “bigoli co’ l’arna”, che si possono gustare in moltissime trattorie, specialmente intorno a Sovizzo (quindi nelle vicinanze del B&B con piscina in Veneto, Villa Curti).

Ottobre è dedicato ai funghi, che si trovano sull’Altopiano di Asiago, nei dintorni del Grappa e in tutta la pedemontana, e ai tartufi, a Nanto, Barbarano e Trissino (ancora in zona Villa Curti).

Novembre porta alla ribalta il porcellino da latte, un piatto settecentesco cucinato allo spiedo che si gusta in alcune trattorie, specialmente nei dintorni di Marostica e di Bassano.

Dicembre, infine, è il mese della “paeta al malgaragno”, una tacchinella cucinata al forno con il succo e i chicchi di melograno, tipica della zona di Montebello. E’ anche il mese dei bovoloni, grandi lumache che si trovano soprattutto nelle trattorie di Arzignano e Chiampo


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